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RECENSIONE SULLA COMMEDIA TEATRALE A DUMINICADIJE

A Duminicadije

Soggetto
Elena Stummo 

Parti e interpreti
Nicola - Nicolino Errico, Duminic' - Francesco Ferraro, Donna Gangiulina - Simona Forastieri, Francisc' - Antonio La Badessa, Luigi - Marco La Badessa, Pippin' - Pino Monachello, Rusinella - Wilma Monachello, Giuann' - Gaetano Oliva, Carmelo - Pierpaolo Risoli, Sarvatur' - Vincenzo Sangiovanni, Maria - Maria Rita Schiffino, U' Duttur' - Gaetano Zuccarello

Regia
Elena Stummo

Scenografia
Francesco Ferraro, Pino Monachello 

Rappresentata 
per la prima volta il 26 dicembre del 2011. 

Recensione sulla commedia
La domenica è l’oggetto di questo lavoro in vernacolo che riporta ai giorni nostri il vissuto tipico di un giorno di festa nella Scalea di una volta.
La domenica come giorno di riposo dai pesanti lavori in agricoltura, pesca o bottega. Ma la domenica era anche il giorno in cui la famiglia si ritrovava per scambiare chiacchiere e per raccontarsi le esperienze vissute nella settimana appena trascorsa.
La commedia mette in risalto altresì come il festoso giorno, in una comunità cristiana come Scalea, il giorno del culto, in modo particolare, il giorno in cui andare a messa per pregare e prendere l’eucarestia.
Ma la domenica è rappresentata in questo lavoro anche come il giorno dei più piccoli intenti a giocare nelle piazze praticando giochi tradizionali e dei più grandi a riunirsi a passeggiare e chiacchierare ‘mijnz’ u pont’ (attuale centralissima Piazza Caloprese di Scalea) o fare una partita a carte ‘nda cantina (nella cantina). 
Proprio davanti una cantina è ambientato il soggetto della piéce teatrale: lì le persone del vicinato di paese si aspettavano l’un l’altro per giocare a carte o per condividere un bicchiere di vino in segno di festa in occasione di u juurn’ russ’ nel calendario.
Anche l’amore trovava maggiore espressione nel giorno della domenica, quando il giovane spasimante per una signorina, attendeva la fine della messa al di fuori della chiesa per corteggiare ed esprimere i propri sentimenti, nella speranza di riuscire a chiederne la mano per addivenire a nozze e formare una famiglia.
Proprio davanti la cantina si consuma il corteggiamento da parte di un giovane nei confronti di una signorina appartenente ad una benestante famiglia. Dopo tanti stratagemmi fatti di regali al padre della ragazza corteggiata e di contrasti da parte della stessa famiglia, lo stesso amore trionfa con il finale che vede i due giovani unirsi in amore con il benestare delle famiglie.